Francesco Durante: genio della Scuola Musicale Napoletana

Frattamaggiore 31 Marzo 1684 – Napoli 13 agosto 1755). 

Il suo importante lavoro didattico ha alquanto oscurato il suo genio di compositore. Fu Maestro, tra altri, di Anfossi, Jommelli, Piccinni, Pergolesi, Paisiello, Traetta, essendo quindi figura centrale della Scuola Musicale Napoletana e per molti il fondatore di detta Scuola.

    Rousseau (1767) lo definì, come «il più grande maestro dell’armonia dell’Italia, vale a dire del mondo intero» e Hasse lo denigró: «non solo arido, ma barocco, grossolano…”, mentre la maggior parte dei critici della fine del XVIII secolo che guardavano indietro erano attratti dal suo stile, in cui il tardo barocco anticipava lo stile classico. Per Grétry (Mémoires, 1789), quindi, fu il maestro indiscusso del «contrappunto sentimentale». 

    Si dice abbia diviso i musicisti napoletani in «Durantisti» e «Leisti». Secondo Fellerer,  il  «Durantismo” offre una simbiosi  tra  vecchio e  nuovo stile  mente il “Leismo” mantiene separati i due stili.  In realtà entrambi i compositori hanno in molte delle loro opere unito le pratiche più vecchie e moderne attraverso uno stile misto. Dent consideró Durante un sentimentale e Leo no. Se «sentimentale» è compreso nei termini del 18 ° secolo, allora la caratterizzazione ha senso. Leo era conservatore e aveva un contrappunto più rigoroso, più vigoroso. Durante prediligeva trame più leggere, più trasparenti, spesso pseucontrapuntali. 

    Creò intense, commoventi melodie. Il suo stile moderno comprendeva dissonanze sorprendenti, uso espressivo della dinamica, accordi diminuiti e cromatismo (ad esempio Salve regina, 1739; Dixit Dominus, 1751), nonché contrasti tematici e armonici (Missa, 1753) e tendeva a fraseggio periodico e chiara struttura cadenziale, che in qualche caso portava a una atmosfera popolareggiante (Laudate pueri, 1732).

 Famosi tra sue composizioni didattiche sono i Dodici duetti da camera, in cui trasformò i recitativi da cantate di Alessandro Scarlatti in duetti espressivi, spesso altamente cromatici, aggiungendo una seconda parte vocale. Questi Duetti possono essere definiti brillanti esempi di «tecnica parodistica» del XVIII secolo. A Burney sembrava «che l’arte e la raffinatezza in questa specie di composizione non potessero andare oltre».

Dormono l’aure estive (duetto)

Performed by: Ensemble Concerto, direttore Roberto Gini, Cristina Miatello soprano, Claudio Cavina contralto, Laura Alvini clavicembalo, Roberto Gini violoncello

L’importanza di Durante come punto focale nello sviluppo della musica da chiesa napoletana del XVIII secolo resta indiscutibile.

Magnificat

Litanie della Beata Maria Vergine in F minor

Die Kölner Akadamie

L’inizio richiama nettamente il Requiem di Pergolesi. L’allievo ha preso dal Maestro o viceversa?

Dixit Dominus a cinque voci (1753)

Performed by: Les Paladins, J. Correas (live recording)

 Le due popolari «arie di Durante», che appaiono persistentemente anche nelle moderne antologie di canzoni italiane, Danza, danza fanciulla e Vergin tutt’amore, non sono altro che solfeggi a cui furono aggiunti testi ed elaborati accompagnamenti di pianoforte nel XIX secolo. Sono  gli unici due lavori di Durante che non sono finiti nell’oblio e possiamo ascoltarli nell’interpretazione di molti cantanti. Abbiamo scelto due versioni sorprendenti, di grande intenso pathos.

Dmitri Hvorostovsky “Danza, Danza, fanciulla”

Richard Tucker “Vergin Tutto Amor”

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