Scritto di Alessandra Cesarini
“ Davvero hai pensato che quella storia di Dio sia vera” diceva il Giuda Carl Anderson nell’incipit dell’ Opera rock più straordinaria dell’ ultima settimana di Cristo. Lloyd Weber e Rice si conobbero giovanissimi e dopo aver lavorato insieme ad altri progetti, cercavano una storia con tema religioso per fare un musical, Rice ha dichiarato che sin da giovanissimo Giuda gli era parsa una figura molto sfortunata nella vicenda evangelica. Nacque così l’idea della storia dal punto di vista del “cattivo traditore”..concepita come opera teatrale, non riuscendo a piazzarla in nessun modo, ottennero la pubblicazione del singolo “ Jesus Christ Superstar” per la RCA al quale seguì l’album nel 1970 con lo stesso titolo. Opera originalissima nel suo genere che fu accolta con tale entusiasmo da realizzare la versione teatrale nel 1971 con Carl Anderson nel ruolo di Iscariota. Nel 1973 il regista Norman Jewison realizzò il film che vide Ted Neeley, Yvonn Elmann e Carl Anderson come interpreti di un successo planetario.
L’inizio del film che vede un gruppo di hippie col il loro camioncino montare il set, rappresenta il periodo anni 70 in modo iconico, una tappa fondamentale nella storia del musical, non scevra di aspre critiche.Le grandiose coreografie di Robert Iscove, regista e coreografo, canadese, la fotografia Douglas Slocombe, rendono questo film un capolavoro assoluto, la rivoluzionaria visione di Giuda che evidenzia le manipolazioni politiche ne fanno un manifesto della corruzione del potere e delle forze religiose. Nel celebre brano Jesus Christ Superstar, lo spirito di Giuda cala dal cielo e con una punta di sarcasmo, gli chiede cosa sarebbe accaduto se la storia fosse avvenuta nell’ epoca dei mass media e insiste sull’ idea che la situazione gli era sfuggita di mano per aver peccato di protagonismo.La troupe nel commovente finale smonta le scene e il cast risale sul pullman con il quale è arrivato..Tutti vanno via, volgendo un ultimo sguardo al paesaggio, tranne Gesù..resta la croce vuota al tramonto quasi a rappresentare la resurrezione.
Ted Neeley e Carl Anderson sono stati candidati al Globen Globe nel 1974.La pellicola ha vinto il David di Donatello come miglior film straniero.Le riprese furono effettuate in Israele nel 1972, presso le rovine del deserto di Avdt in un momento politico complesso, nonostante il quale ci fu una buona collaborazione per la realizzazione della film: Le impalcature del palazzo dei Sommi Sacerdoti sono quelle originali, lasciate per scelta del regista, la celebre la scena di Giuda inseguito dai carri armati israeliani, che davvero in quei giorni pattugliavano la zona.
“Too much Haeven in their mind”: Giuda si preoccupa degli episodi di fanatismo legati al successo di Gesù
“ Everythings alright” Giuda irrompe mentre Yvonne Elmann, la stupenda Maria Maddalena, cerca di alleviare la stanchezza di Gesù
L’ amore di Maria Maddalena, una delle figure più belle della storia
Il palazzo dei Sommi Sacerdoti lasciato con le impalcature originali, usato come
percussione indiretta per la scena
L’ ultima cena, scena che si immobilizza in uno scatto che richiama “ l’ ultima cena” di Leonardo Da Vinci
Gethseman..la incredibile performance canora di Ted Neeley e i sorprendenti richiami all’ iconografia di Cristo.
La prima versione di Gethsemane di Ian Gillan dei Deep purple
La più celebre canzone, col titolo Superstar, apparso inizialmente irriverente, associa la figura di Cristo Salvatore dei giovani”
Il suggestivo finale, con la troupe che abbandona la scena guardandosi indietro..